Ogni contributo è sempre importante . . . sia piccolo che grande, sia poco dispendioso che estenuante per ottenerlo . . .
Quindi grazie per questa che potrebbe essere una nuova iniziativa, e mi dà lo spunto per una idea che vorrei condividere con voi fra qualche giorno . . . il tempo di elaborarla in modo efficiente . . .
Non mi resta che control/c e control/v dal sito di gaetano . . .
Nel 1982 il Commodore 64 fu presentato; fu immediatamente popolare come uno dei primi PC; più di 15.000 giochi furono scritti per il C64; Jeroen Tel e Rob Hubbard scrissero musica per i giochi del C64; a settembre 2006 la loro opera verrà eseguita da un'orchestra classica. Le prove sono già cominciate...
RH: "Principalmente dovevi imparare a programmare in assembler per fare qualsiasi cosa su queste macchine; così dovevi essere un musicista e dovevi imparare a programmare; era una codifica in assembler di livello molto basso per far funzionare il tutto, perché non c'erano tools di alto livello o metodi che rendessero possibile inserirvi la musica. Così non avevi altra scelta che essere un programmatore per essere in grado di farlo funzionare".
JT: "Potevi usare soltanto tre canali, che non è molto. Se avessi voluto comporre un accordo, avresti esaurito i canali. Così, dovevi essere creativo. Commutando velocemente fra tre note su un canale, ne risparmiavi due. Per esempio: potresti avere un giro di basso e la batteria entrambi su un canale (simula con la voce questa circostanza, ndt) e così lasciavi spazio per una melodia. E allora potevi provare ad inserire alcune parti ritmiche extra o fill-in. Così, dovevi essere veramente creativo".
JT: "A causa delle limitazioni tecniche, dovevi essere straordinariamente creativo. Quindi, dovevi creare musica molto affascinante, in modo da mantenerla interessante".
RH: "Anche se la musica era fatta in tale sistema ristretto, tu cercavi di fare musica indossando i guantoni da box o qualcosa di simile! Con due braccia legate dietro la schiena, cercando di usare il tuo alluce (ride, ndt). Dovevi essere molto molto creativo per cercare di far succedere qualsiasi cosa. Così, fare questo con un ensemble orchestrale è proprio una benedizione, è molto divertente da fare perché potresti allora fare qualcosa di diverso, qualcosa che non potevi fare prima, ed è sempre... anche se è divertente scrivere sui sintetizzatori, scrivere con quelle tecnologie, ma non è ancora minimamente divertente rispetto a scrivere qualcosa da far suonare a gente vera ed avere veri musicisti che la suonano".
JT: "Uno dei miei brani preferiti dell'esibizione è 'Monty on the Run' di Rob Hubbard. E' incredibile che una tale musica abbia fatto parte di un gioco per computer. Penso che sia una composizione molto sofisticata".
RH: "Non è musica classica, e non è jazz e non è veramente musica rock e non è veramente... non è... è piuttosto inusuale, è qualcosa di totalmente diverso, vanno con una mente aperta e si divertono, si fanno un paio di birre e si divertono".